La senologia è quella branca della medicina che si occupa in particolare dello studio delle malattie che riguardano la mammella. Il termine senologia deriva da “seno”, parola che ormai viene utilizzata come sinonimo di mammella (nonostante in anatomia per “seno” si dovrebbe in realtà intendere il solco tra le due mammelle).
Se in passato la “senologia” era di pertinenza quasi esclusivamente della ginecologia poiché le mammelle erano considerate organi precipuamente femminili (mentre in realtà la mammella è presente anche nel maschio, sia pure in forma rudimentale), con il tempo lo studio del seno nella sua complessità e delle sue patologie ha interessato un numero sempre maggiore di branche specialistiche, dall’endocrinologia, alla radiologia, all’oncologia, all’anatomia patologica.
Attualmente non esiste una scuola di specializzazione in “senologia”, ma da circa 20 anni a questa parte sono molti i tentativi che sono stati fatti per perfezionare e ufficializzare questo percorso specialistico, attivo soprattutto in ambito oncologico.
Di cosa si occupa il senologo?
Il senologo è quel medico, solitamente specializzato in oncologia, che si occupa in particolare dello studio delle malattie che riguardano la mammella, con particolare attenzione ai tumori che coinvolgono questa parte del corpo femminile.
Con il termine “senologo” viene spesso indicato anche il chirurgo specializzato negli interventi chirurgici che riguardano il seno.
Quali sono le patologie trattate più spesso dal senologo?
Le patologie più spesso trattate dal senologo sono tutte quelle che riguardano la mammella (ascessi, cisti, mastiti, processi infiammatori e infettivi di vario tipo), con particolare riguardo per le neoplasie mammarie.
La necessità di dar vita a una nuova branca della medicina che si occupi nello specifico del seno deriva dalla consapevolezza sempre maggiore che il tumore della mammella è una malattia molto diffusa e caratterizzata da elevati tassi di mortalità (è la seconda causa di morte oncologica nelle donne dopo il tumore al polmone) e così complessa da aver bisogno di un approccio multidisciplinare sia nel momento della diagnosi (ecografista e radiologo) che in quello della stadiazione (anatomopatologo), fino al momento della scelta terapeutica (oncologo, endocrinologo, chirurgo, radioterapista).
Quali sono le procedure più utilizzate dal senologo?
Tra le procedure più spesso utilizzate dal senologo ci sono:
- la visita senologica (anamnesi del paziente; osservazione del seno; palpazione del seno);
- esami strumentali (a seconda dei casi: ecografia mammaria, mammografia, risonanza magnetica, PEM – ovvero una tomografia a emissione di positroni o PET specifica per le mammelle);
- test genetici per valutare l’eventuale ereditarietà del tumore al seno.
- la quadrantectomia (o resezione mammaria)
- la mastectomia (asportazione chirurgica della mammella: può essere limitata alla sola mammella oppure coinvolgere i muscoli pettorali e i linfonodi del cavo ascellare).
Quando chiedere un appuntamento con il senologo?
Dopo la maturazione sessuale, le donne dovrebbero farsi visitare da un senologo periodicamente, anche in assenza di problematiche particolari o di specifica sintomatologia, per tenere sotto controllo lo stato di salute del proprio seno.
Si raccomanda di far riferimento al senologo nel caso in cui si ravvisino a carico delle mammelle:
- dolore localizzato o esteso
- presenza di arrossamenti e/o tumefazioni
- noduli palpabili o visibili
- alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro)
- perdite da un capezzolo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale)
- cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno.